Il Lavoro Su Di Sè
Accademia di Scienze Soprannaturali per crescita e sviluppo personale
Benvenuto Cercatore di Te Stesso,
sabato 31 maggio 2014
Come sgonfiare un Pallone Gonfiato (Introduzione)
Esistono nella vita persone che si credono superiori alle altre e che non fanno altro che cercare di sminuire tutto e tutti, in modo da sentirsi appagati interiormente. In verità persone di questo genere hanno avuto nell'infanzia conflitti tremendi con i genitori, oltre che una quasi totale assenza di affettività.
Attraverso il loro comportamento egoico questi cercano in realtà di attirare l'attenzione, cercando in questo modo di caricarsi di affetto.
L'affetto ricercato può essere di due tipi:
-affetto materno e protettivo
-affetto paterno e accusatorio
In base a quale tra i due genitori è la fonte di ipoaffetto (l'altro genitore sarà invece lo "stimolo emotivo", cioè il comportamento che il nostro bullo ricerca per caricarsi di affetto.
Senza entrare nel campo delle tecniche di manipolazione mentale (che brutto termine, brrr.), attueremo delle piccole strategie che ci consentiranno di assumere il controllo della comunicazione, cioè di mettere la museruola al cane rabbioso, cullandolo come un cucciolo e addormentandolo (e se vogliamo essere davvero crudeli ergo manipolatori, destrutturando la sua struttura mentale attraverso suggestioni).
Abbiamo visto che il nostro interlocutore può ricercare due tipi di risposte, quella protettiva e quella accusatoria. In base a ciò, noi dovremo usare delle strategie che possano stimolarlo in modo che, sentendosi gratificato, non ci aggredisca più.
Detta così effettivamente sembra una cosa difficile, mentre invece è semplicissimo, bastano due o tre risposte verbali o non verbali per raggiungere il nostro scopo.
Nel caso in cui ricerchi attenzione protettiva, noi dovremo:
Adularlo brevemente con complimenti sottili
Annuire ai suoi discorsi, mostrandoci interessati a quel che dice
Cercare di "proteggerlo" dal conflitto, offrendoci come salvatori pronti a risolvergli il problema
Nel caso cerchi attenzione accusatoria dovremo:
Generare confusione mentale, creando un discorso complicato impossibile da seguire
Interrompere lo schema, cioè farlo concentrare su qualcos'altro
Creare risposte incoerenti al messaggio dell'interlocutore
Mantenere un silenzio di superiorità, ignorando completamente quello che dice
Modellamento negativo e incitazione a sfida
Analizzeremo uno ad uno tutti i casi, nelle prossime puntate
martedì 27 maggio 2014
I Pezzi degli Scacchi nella Nostra Vita ( Introduzione )
Paragonando per un istante i nostri meccanismi interni, e mi riferisco ai meccanismi neuro-chimici che hanno generando le diverse sostanze nel corpo permettono il funzionamento di tutto il nostro organismo, al gioco degli scacchi, ho individuato delle associazioni molto interessanti tra i meccanismi o centri del cervello e i pezzi di una scacchiera.
Questi meccanismi sono i medesimi in tutti gli uomini, eppure lavorano a differenti intensità, a differenti velocità, producendo sostanze diverse in quantità e in qualità diverse e producendo in ciascuno di noi quello che noi definiamo "ciò che ci rende unici su questo pianeta".
Le differenze tra ciascuno di noi, e non parlo di differenze fenotipiche fisiologiche, ma di differenze psicologiche e meccaniche come i diversi tempi di respirazione, i diversi modi di relazionarsi, i diversi sentimenti, le diverse posture assunte, i pregi ed i difetti, oltre che i nostri comportamenti, sono provocate da questi "centri", come li chiamava Gurdjieff, o sistemi cerebrali, come li chiamava Mac Lean.
Esistono tre centri, che costituiscono tre sfere attorno a cui gravita la nostra intera vita:
- il centro emozionale o sistema limbico, che controlla e gestisce le emozioni, grazie al telencefalo
- il centro cognitivo o sistema neocorticale, che ha controllo sui pensieri e sul ragionamento, attraverso la neocorteccia cerebrale
- il centro sensorio o sistema neuro-sensoriale, il cui compito è quello di gestire gli impulsi istintivi, motori, e sessuali, responsabile dei comportamenti e di tutte le azioni che il nostro organismo compie, tramite il tronco encefalico e il cervelletto.
Questi tre centri costituiscono quello che noi chiamiamo ingenuamente il cervello, riferendoci soltanto alla massa che abbiamo in testa; in verità questi sono centri della mente, e non si limitano al cervello, ma attraverso i canali del sistema nervoso esistono in tutto il corpo, lavorando incessantemente fino alla nostra scomparsa.
La composizione dei centri è in realtà più complicata, ci sono sette o meglio cinque più due centri, spiegherò altrove tutto ciò che li riguarda.
Cinque perchè il centro sensorio è suddiviso in tre centri autonomi che però cooperano insieme.
Impulsi istintivi e motori sono completamente autonomi. Gli impulsi motori sono legati al movimento dei muscoli volontari, quelli istintivi sono collegati ai muscoli involontari.
Le sensazioni istintive sono legate ai movimenti ideodinamici ed alle ideoplasie, mentre invece le sensazioni motorie sono legate a movimenti più controllabili, seppur in buona parte autonomi alla nostra volontà, in quanto mossi dal subconscio.
Questi due impulsi si "conciliano" attraverso gli impulsi sessuali. Questi impulsi sono quelli che permettono all'uomo di scaricare le tensioni prodotte dallo "scontro" tra volontà e desiderio, che ha effetto di produrre sostanze che in dosi eccessive diventano nocive come adrenalina e testosterone.
Dopo questa breve introduzione sui centri, passiamo al tema centrale: i pezzi degli scacchi; seguendo il discorso, è possibile suddividere i pezzi in questo modo:
- i cavalli sono le emozioni, che con il loro movimento riescono a scavalcare gli ostacoli, facendo breccia nello schieramento opposto, ma questa loro abilità li fa catturare alla svelta da un avversario astuto, inoltre sono molto rapidi, si muovono velocemente, e dove passano in un modo o nell'altro lasciano il loro segno, lo zoccolo o meglio le emozioni negative
- gli alfieri sono i pensieri, nel loro movimento diagonale e rigido, utilizzatori di una logica e di una ragione predatoria, essi sono capaci di sopprimere le azioni ovvero i pedoni, oltre che i loro antagonisti istintivi, le torri, e nel fare ciò restano completamente indifferenti al fatto di lasciare senza difese il re e la regina, mente e impulsi sessuali, che restano allo scoperto alle azioni del nemico
- le torri sono gli istinti, roccaforti della nostra eredità genetica, si muovono ottusamente verticalmente e orizzontalmente seguendo quella volontà chiamata evoluzione, anche conosciuta come natura, che ci manovra in quell'operazione definita sopravvivenza.
- i pedoni sono le azioni che compiamo, i movimenti. Sono anche chiamati pezzi sacrificali, infatti quante azioni inutili sprechiamo per sciocchezze, e quante mosse sbagliamo finendo per essere divorati da avversari sempre in attesa dell'errore per toglierci di mezzo?
- la regina impersona gli impulsi sessuali repressi e non; nel gioco ci seduce e ci affascina, e come la libido feudiana manipola le nostre giocate; qual'è il pezzo a cui teniamo di più e che noi vogliamo proteggere ad ogni costo se non la regina? Ma non è il re il vero padrone del gioco?
- il re infine è la mente del gioco, tutto esiste grazie a lui e tutto si muove al suo cospetto, nonostante nella partita ce ne dimentichiamo, lasciandolo senza difese, in balia dell'esercito nemico che avanza e che lo influenza con i suoi cavalli, le sue torri, i suoi alfieri, i suoi pedoni e la sua regina. Ci scordiamo che il re è il padrone della scacchiera che deve decidere come muovere le sue pedine, i suoi sottoposti, i suoi pezzi, sulla scacchiera, in modo da vincere la partita chiamata vita!
Questi meccanismi sono i medesimi in tutti gli uomini, eppure lavorano a differenti intensità, a differenti velocità, producendo sostanze diverse in quantità e in qualità diverse e producendo in ciascuno di noi quello che noi definiamo "ciò che ci rende unici su questo pianeta".
Le differenze tra ciascuno di noi, e non parlo di differenze fenotipiche fisiologiche, ma di differenze psicologiche e meccaniche come i diversi tempi di respirazione, i diversi modi di relazionarsi, i diversi sentimenti, le diverse posture assunte, i pregi ed i difetti, oltre che i nostri comportamenti, sono provocate da questi "centri", come li chiamava Gurdjieff, o sistemi cerebrali, come li chiamava Mac Lean.
Esistono tre centri, che costituiscono tre sfere attorno a cui gravita la nostra intera vita:
- il centro emozionale o sistema limbico, che controlla e gestisce le emozioni, grazie al telencefalo
- il centro cognitivo o sistema neocorticale, che ha controllo sui pensieri e sul ragionamento, attraverso la neocorteccia cerebrale
- il centro sensorio o sistema neuro-sensoriale, il cui compito è quello di gestire gli impulsi istintivi, motori, e sessuali, responsabile dei comportamenti e di tutte le azioni che il nostro organismo compie, tramite il tronco encefalico e il cervelletto.
Questi tre centri costituiscono quello che noi chiamiamo ingenuamente il cervello, riferendoci soltanto alla massa che abbiamo in testa; in verità questi sono centri della mente, e non si limitano al cervello, ma attraverso i canali del sistema nervoso esistono in tutto il corpo, lavorando incessantemente fino alla nostra scomparsa.
La composizione dei centri è in realtà più complicata, ci sono sette o meglio cinque più due centri, spiegherò altrove tutto ciò che li riguarda.
Cinque perchè il centro sensorio è suddiviso in tre centri autonomi che però cooperano insieme.
Impulsi istintivi e motori sono completamente autonomi. Gli impulsi motori sono legati al movimento dei muscoli volontari, quelli istintivi sono collegati ai muscoli involontari.
Le sensazioni istintive sono legate ai movimenti ideodinamici ed alle ideoplasie, mentre invece le sensazioni motorie sono legate a movimenti più controllabili, seppur in buona parte autonomi alla nostra volontà, in quanto mossi dal subconscio.
Questi due impulsi si "conciliano" attraverso gli impulsi sessuali. Questi impulsi sono quelli che permettono all'uomo di scaricare le tensioni prodotte dallo "scontro" tra volontà e desiderio, che ha effetto di produrre sostanze che in dosi eccessive diventano nocive come adrenalina e testosterone.
Dopo questa breve introduzione sui centri, passiamo al tema centrale: i pezzi degli scacchi; seguendo il discorso, è possibile suddividere i pezzi in questo modo:
- i cavalli sono le emozioni, che con il loro movimento riescono a scavalcare gli ostacoli, facendo breccia nello schieramento opposto, ma questa loro abilità li fa catturare alla svelta da un avversario astuto, inoltre sono molto rapidi, si muovono velocemente, e dove passano in un modo o nell'altro lasciano il loro segno, lo zoccolo o meglio le emozioni negative
- gli alfieri sono i pensieri, nel loro movimento diagonale e rigido, utilizzatori di una logica e di una ragione predatoria, essi sono capaci di sopprimere le azioni ovvero i pedoni, oltre che i loro antagonisti istintivi, le torri, e nel fare ciò restano completamente indifferenti al fatto di lasciare senza difese il re e la regina, mente e impulsi sessuali, che restano allo scoperto alle azioni del nemico
- le torri sono gli istinti, roccaforti della nostra eredità genetica, si muovono ottusamente verticalmente e orizzontalmente seguendo quella volontà chiamata evoluzione, anche conosciuta come natura, che ci manovra in quell'operazione definita sopravvivenza.
- i pedoni sono le azioni che compiamo, i movimenti. Sono anche chiamati pezzi sacrificali, infatti quante azioni inutili sprechiamo per sciocchezze, e quante mosse sbagliamo finendo per essere divorati da avversari sempre in attesa dell'errore per toglierci di mezzo?
- la regina impersona gli impulsi sessuali repressi e non; nel gioco ci seduce e ci affascina, e come la libido feudiana manipola le nostre giocate; qual'è il pezzo a cui teniamo di più e che noi vogliamo proteggere ad ogni costo se non la regina? Ma non è il re il vero padrone del gioco?
- il re infine è la mente del gioco, tutto esiste grazie a lui e tutto si muove al suo cospetto, nonostante nella partita ce ne dimentichiamo, lasciandolo senza difese, in balia dell'esercito nemico che avanza e che lo influenza con i suoi cavalli, le sue torri, i suoi alfieri, i suoi pedoni e la sua regina. Ci scordiamo che il re è il padrone della scacchiera che deve decidere come muovere le sue pedine, i suoi sottoposti, i suoi pezzi, sulla scacchiera, in modo da vincere la partita chiamata vita!
giovedì 22 maggio 2014
Imparare Associando
Questo è un esercizio facile facile che ho scoperto di fare inconsapevolmente quando mi trovo a dover studiare materie diverse. Probabilmente è un esercizio già conosciuto agli studiosi delle tecniche di memorizzazione, però voglio ugualmente attribuirmene la proprietà e la responsabilità del risultato ottenuto.
Mettiamo per esempio che si debba o voglia studiare elettronica e anatomia, due materie completamente diverse, entrambe con parecchio materiale e con moltissime terminologie specifiche complesse da ricordare.
Adesso entra in scena questo metodo di associazione metaforica, si prende un termine e ne si studia il significato, cercando di capire a cosa serve, ad esempio, prendiamo un condensatore elettrico, la sua funzione è quella di accumulare elettroni in eccesso per rilasciarli quando si ha un calo di corrente nel circuito a corrente alternata, cioè corrente che fluisce con moto ondulato e discontinuo. Ora sappiamo cosa è e a cosa serve il condensatore.
Adesso passiamo in anatomia, quale parte del corpo svolge una funzione analoga?
Prendiamo ad esempio al cuore, il suo ruolo è pompare sangue affinchè le diverse sostanze raggiungano tutte le cellule del corpo, la sua funzione è quindi quella di regolare il flusso di sangue accumulando sostanze per rilasciarle in caso di necessità, ha un compito simile a quello di un condensatore (e ancora meglio ad una pompa di calore)
L'esercizio consiste in questo:
anzitutto avere del materiale da associare
poi serve un minimo di creatività
dopodichè bisogna arrivare alla comprensione di un argomento, per farlo al meglio si costruiscano delle immagini mentali, ad esempio, se studio il tavolo, mentre studio a cosa serve e cerco di comprenderlo appieno, mi fabbrico nella mente l'immagine di un tavolo che compie quello che sto studiando, questo è uno dei metodi di memorizzazione elaborati dagli studiosi di mnemotecnica
quindi si formula la domanda: cosa svolge una funzione analoga a ...?
infine si creano associazioni (sempre con il metodo delle immagini di cui sopra) tra i due o più elementi
Mettiamo per esempio che si debba o voglia studiare elettronica e anatomia, due materie completamente diverse, entrambe con parecchio materiale e con moltissime terminologie specifiche complesse da ricordare.
Adesso entra in scena questo metodo di associazione metaforica, si prende un termine e ne si studia il significato, cercando di capire a cosa serve, ad esempio, prendiamo un condensatore elettrico, la sua funzione è quella di accumulare elettroni in eccesso per rilasciarli quando si ha un calo di corrente nel circuito a corrente alternata, cioè corrente che fluisce con moto ondulato e discontinuo. Ora sappiamo cosa è e a cosa serve il condensatore.
Adesso passiamo in anatomia, quale parte del corpo svolge una funzione analoga?
Prendiamo ad esempio al cuore, il suo ruolo è pompare sangue affinchè le diverse sostanze raggiungano tutte le cellule del corpo, la sua funzione è quindi quella di regolare il flusso di sangue accumulando sostanze per rilasciarle in caso di necessità, ha un compito simile a quello di un condensatore (e ancora meglio ad una pompa di calore)
L'esercizio consiste in questo:
anzitutto avere del materiale da associare
poi serve un minimo di creatività
dopodichè bisogna arrivare alla comprensione di un argomento, per farlo al meglio si costruiscano delle immagini mentali, ad esempio, se studio il tavolo, mentre studio a cosa serve e cerco di comprenderlo appieno, mi fabbrico nella mente l'immagine di un tavolo che compie quello che sto studiando, questo è uno dei metodi di memorizzazione elaborati dagli studiosi di mnemotecnica
quindi si formula la domanda: cosa svolge una funzione analoga a ...?
infine si creano associazioni (sempre con il metodo delle immagini di cui sopra) tra i due o più elementi
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